Arte, memoria e paesaggio: una giornata a Gibellina con Sicily Car Service

Dopo la lunga giornata trascorsa a Mazara del Vallo, Michele e Brigitte si sono risvegliati riposati, grazie al comfort della nostra auto con conducente, capace di trasformare anche i lunghi spostamenti in un'esperienza rilassante e piacevole.

Oggi il nostro autista propone una meta insolita e profondamente affascinante: Gibellina, il paese che ha saputo rinascere dalle macerie del terremoto del Belice, trasformandosi in uno dei più grandi esempi di arte contemporanea integrata nel paesaggio urbano.

“Un paese che è diventato museo?” chiede Brigitte, incuriosita.

“Più che un museo, è un'opera d'arte diffusa,” risponde Michele. “E non vedo l'ora di scoprirla insieme a te.”

Un viaggio nella storia recente della Sicilia

Durante il tragitto, il nostro autista racconta con tono pacato e coinvolgente le vicende che hanno segnato la storia di Gibellina. Nella notte tra il 14 e il 15 gennaio del 1968, un violentissimo terremoto devastò la Valle del Belice, distruggendo interamente il centro abitato di Gibellina e causando numerose vittime.

“Ma il paese che visiteremo oggi non è quello originale?” chiede Brigitte.

“Esatto,” spiega l’autista. “Il vecchio centro fu abbandonato. Oggi ne restano solo le rovine, ricoperte da un'opera d'arte monumentale. La nuova Gibellina fu ricostruita a qualche chilometro di distanza e rinacque grazie all'intervento di artisti e architetti da tutta Italia e da tutto il mondo.”

Il Cretto di Burri: la ferita trasformata in memoria

La prima tappa è nel luogo dove sorgeva il vecchio paese. Lì si trova il Cretto di Burri, una delle più imponenti opere di land art mai realizzate. Realizzato dall'artista umbro Alberto Burri tra il 1985 e il 1989 (e completato nel 2015), il Cretto è una colata di cemento bianco che ricalca la pianta delle vecchie strade di Gibellina.

Michele e Brigitte camminano lentamente tra le grandi crepe che attraversano l’opera, come se stessero sfogliando le pagine di un libro muto ma potentissimo.

“Sembra un sudario disteso sul paese,” mormora Michele.

Brigitte annuisce in silenzio, visibilmente colpita. “Non credevo che il dolore potesse diventare così... bello.”

La nuova Gibellina: un laboratorio di arte urbana

Dopo la visita al Cretto, ci dirigiamo verso Gibellina Nuova, costruita a partire dagli anni '70 come simbolo di rinascita. Il sindaco di allora, Ludovico Corrao, ebbe l'idea visionaria di chiamare artisti, architetti e intellettuali per contribuire alla ricostruzione, non solo fisica, ma anche culturale della città.

Tra i nomi che rispondono all'appello troviamo Arnaldo Pomodoro, Pietro Consagra, Franco Purini, Giuseppe Uncini, Emilio Isgrò, Giò Pomodoro, Alighiero Boetti, e molti altri. Ognuno ha lasciato la propria traccia nel tessuto urbano: piazze, edifici, sculture, installazioni.

“Non è come un museo tradizionale,” spiega il nostro autista mentre attraversiamo la città. “Qui l’arte vive all’aria aperta, è parte integrante delle strade, delle piazze, delle chiese.”

La porta del Belice e la Chiesa Madre

Una delle prime opere che incontriamo è la Porta del Belice di Pietro Consagra: una scultura monumentale in acciaio e cemento che segna l'ingresso alla città, un varco simbolico tra passato e futuro. Brigitte ne rimane affascinata.

“Sembra un portale verso un altro mondo. E lo è davvero.”

Poco più avanti visitiamo la Chiesa Madre, anch'essa firmata da Consagra e da Purini: un edificio avveniristico, dove le geometrie spezzate e i volumi audaci raccontano una spiritualità che nasce dal trauma e dalla speranza.

Michele scatta foto ad ogni angolo, mentre Brigitte prende appunti nel suo taccuino: “Voglio raccontare questa città ai miei amici a Parigi. Nessuno se l’aspetta, questo volto della Sicilia.”

Il Museo delle Trame Mediterranee

Il tour continua al Museo delle Trame Mediterranee, ospitato nel Baglio Di Stefano. Questo museo non è solo un luogo di esposizione ma anche un centro di dialogo tra le culture del Mediterraneo. Contiene opere d’arte contemporanea ma anche oggetti di artigianato, fotografie, installazioni.

“Mi sembra una casa delle storie,” dice Brigitte. “Ogni stanza racconta un popolo, una voce, un passato comune.”

“Questo è l’obiettivo,” risponde l’autista con un sorriso. “Fare della memoria e della diversità culturale un punto di forza, proprio come Gibellina ha fatto con la sua storia.”

Un pranzo tra viti e arte

Prima di lasciare la città, ci fermiamo in un ristorantino immerso tra le vigne. Il menù è semplice ma autentico: pasta con finocchietto e sarde, pane cunzato, olive nere e vino del Belice.

“Ci voleva,” dice Michele, alzando il calice. “Un brindisi alla bellezza che nasce dalla ferita.”

Il rientro, tra silenzi e pensieri

Il ritorno in auto è tranquillo. Brigitte guarda fuori dal finestrino in silenzio, osservando il paesaggio che scorre.

“Grazie per averci portato qui,” dice infine. “Questa è la Sicilia che non ti aspetti. Una Sicilia che pensa, che lotta, che crea.”

“E voi ci aiutate a scoprirla,” aggiunge Michele, rivolgendosi al nostro autista. “Senza lo stress della guida, possiamo davvero concentrarci su ciò che conta.”

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Con Sicily Car Service, ogni viaggio diventa parte integrante dell’esperienza. Le nostre auto comode e climatizzate, i nostri autisti esperti e discreti, il nostro amore per la Sicilia rendono ogni escursione un momento da ricordare.

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